Chi avrebbe mai pensato che i protagonisti degli incubi fatti dal 12% dei bambini siano i denti. Eppure i più piccoli hanno oltre 10 volte in più di probabilità di incappare in incubi di questo tipo rispetto ad un adulto. A rivelarlo è uno studio condotto nel Regno Unito dalla Oral Health Foundation che ha raccolto dati da circa 1.500 genitori.
Quasi un bambino su due (il 47%) ha espresso ansie per la propria salute orale ai propri genitori, con un picco del 18% tra i bimbi più piccoli fino a 5 anni. Colpa dei mass media ma anche del lockdown: vedersi attraverso le videochiamate può aver inciso sullo sviluppo di uno stereotipo sui denti perfetti. A dirlo è Per Nigel Carter, amministratore delegato della stessa fondazione: “è molto comune che i bambini di età compresa tra tre e cinque anni soffrano di incubi. Questo è il momento in cui la loro immaginazione inizia a svilupparsi e, insieme alle esperienze che raccolgono durante il giorno, possono influenzare lo stato dei loro sogni. I bambini più piccoli sono esposti a più televisione e social media, dove l’estetica del sorriso non rappresenta ciò che può essere considerato normalmente presente alla loro età. Questo dipinge un’immagine falsa di come dovrebbero apparire i loro denti e può creare insicurezze durature”. Carter spiega come “con più videochiamate a familiari e amici” fatte durante il lockdown, “i bambini si vedono sullo schermo molto più spesso. Anche questo li rende più consapevoli del loro aspetto”.
“Questo studio mi incuriosisce – commenta Nicola Marco Sforza, presidente eletto della Sidp, la Società italiana di Parodontologia e Implantologia – Non mi aspettavo di leggere dati così importanti. In Italia, pur essendoci una elevata sensibilità all’estetica da parte dei pazienti adulti, non mi risulta rappresentare una esigenza così diffusa nella popolazione pediatrica sia per il bambino che per l’odontoiatra. Certamente diventa auspicabile, già in una fase preliminare della vita, intorno ai tre anni, che il bambino esegua una prima visita con l’odontoiatra. Ciò, per iniziare a creare un rapporto con il dentista e per avviare un’educazione sull’igiene orale basata non sui canoni stereotipati dei mass media”.